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al testo di Federico Zucchi
Discorso di un vecchio castagno
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Discorso di un vecchio castagno
Venite a cercarmi la domenica nel frumento dei cieli più tersi per sedervi sotto il conclave dei rami gonfiati dal sole.
Venite a elemosinare un torsolo d’ombra quando l’estate rapina il torace di refoli alpini.
Spesso chiedete alle dense radici il segreto della durata e a lungo restate a frugare nel tronco come biblisti assorti nel Libro. Forse bramate una frase casuale che sappia saldare il vostro labiale all’antico alfabeto della natura, ma esitate a farvi rapire dal salto in alto dei rami. Eppure sulle mie mani i passerotti si posano in volo e sulle crepe della corteccia il vento raschia la sua risata. Forse per questo davvero venite, per questo profondo dolore d’amore che unisce le foglie al magma esplosivo,
per la mossa di un’ala che scuote la chioma e lega il mortale a un’altra attenzione.
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Leonora Lusin
- 30/04/2017 22:12:00
[ leggi altri commenti di Leonora Lusin » ]
Sempre ti trovo un po biblico, ma qui è appropriato, tutto è così drammatico, e la chiusa arriva da profondità insondabili.
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Annamaria Pambianchi
- 30/04/2017 10:56:00
[ leggi altri commenti di Annamaria Pambianchi » ]
Questo è un castagno che dispone di una parola forte. E mi parla. Eccome mi parla! E non solo degli aspetti della sua natura di albero nato dalla terra. Ma quando dice: Forse per questo davvero venite, per questo profondo dolore d’amore che unisce le foglie al magma esplosivo,
per la mossa di un’ala che scuote la chioma e lega il mortale a un’altra attenzione.
supera se stesso e si fa raccordo, punto di congiunzione con lultraterreno. Qui ci chiama a far entrare in gioco la nostra immaginazione di lettori, spingendoci a quellattenzione che allude allinnominabile. Inutile aggiungere quanto mi piace, dunque. Grazie e complimenti.
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