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Discorso di un vecchio castagno

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Discorso di un vecchio castagno

Venite a cercarmi la domenica
nel frumento dei cieli più tersi
per sedervi sotto il conclave
dei rami gonfiati dal sole.

Venite a elemosinare
un torsolo d’ombra quando
l’estate rapina il torace
di refoli alpini.

Spesso chiedete alle dense radici
il segreto della durata e a lungo
restate a frugare nel tronco
come biblisti assorti nel Libro.
Forse bramate una frase casuale
che sappia saldare il vostro labiale
all’antico alfabeto della natura,
ma esitate a farvi rapire
dal salto in alto dei rami.
Eppure sulle mie mani
i passerotti si posano in volo
e sulle crepe della corteccia
il vento raschia la sua risata.

Forse per questo davvero venite,
per questo profondo
dolore d’amore
che unisce le foglie
al magma esplosivo,

per la mossa di un’ala
che scuote la chioma
e lega il mortale
a un’altra attenzione.

 Leonora Lusin - 30/04/2017 22:12:00 [ leggi altri commenti di Leonora Lusin » ]

Sempre ti trovo un po’ biblico, ma qui è appropriato, tutto è così drammatico, e la chiusa arriva da profondità insondabili.

 Annamaria Pambianchi - 30/04/2017 10:56:00 [ leggi altri commenti di Annamaria Pambianchi » ]

Questo è un castagno che dispone di una parola forte. E mi parla. Eccome mi parla! E non solo degli aspetti della sua natura di albero nato dalla terra. Ma quando dice: ’
Forse per questo davvero venite,
per questo profondo
dolore d’amore
che unisce le foglie
al magma esplosivo,

per la mossa di un’ala
che scuote la chioma
e lega il mortale
a un’altra attenzione.’

supera se stesso e si fa raccordo, punto di congiunzione con l’ultraterreno. Qui ci chiama a far entrare in gioco la nostra immaginazione di lettori, spingendoci a quell’attenzione che allude all’innominabile.
Inutile aggiungere quanto mi piace, dunque.
Grazie e complimenti.

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